FAQs
Risposte a domande frequentiStufe a Pellet
Per calcolare la potenza di una stufa a pellet necessaria a riscaldare la propria casa si può procedere nel seguente modo: Potenza richiesta = Volume da riscaldare x 35W
La coclea è il meccanismo che preleva il pellet dalla tramoggia, regolandone il dosaggio. Variando i parametri di movimento (velocità e frequenza) tramite la coclea è possibile calcolare quanto combustibile si fornisce al bracere ogni tot di tempo e quindi avere dei dati sul consumo orario del combustibile.
Il debimetro fa parte del sistema elettronico di una stufa a pellet che gestisce i parametri di combustione garantendo sempre un rendimento ottimale della stufa stessa, anche in presenza di normali variazioni dei fattori esterni, quali ad esempio la qualità del pellet utilizzato, il tiraggio della canna fumaria e l’altitudine a cui è situata l’installazione.
Vi sono differenti tipi di certificazioni. Una delle più diffuse è la ENplus.
Bisogna però tenere a mente che nessun produttore è tenuto da una legge a presentarle. Il produttore deve invece indicare sempre provenienza e composizione.
La qualità del pellet è legata principalmente alla presenza di ceneri e alla compattezza (ovvero alla presenza di segatura nel sacchetto): in generale, più ceneri e più segatura vogliono dire pellet di basso livello.
Nell'ambito delle stufe a pellet, la tramoggia è il serbatoio di accumulo delle stufe a pellet, solitamente a forma conica o piramidale. Spesso presenta un'apertura dal fondo, mentre la capacità può variare a seconda dei modelli.
Nell'ambito delle stufe a pellet, definiamo scambiatore di calore un fascio di tubi che trasmette il calore acquisito. Parliamo dunque di una macro aerea che racchiude anche elementi come termosifoni e radiatori. Solitamente sono realizzati in ghisa, più economici ma con una buona resistenza meccanica e all'abrasione, o in acciaio inox, più resistenti alla corrosione e più veloci nel raggiungere alte temperature.
Il pellet è un ecombustibile ricavato dagli scarti del legname, pressato e deumidificato.
I pellets sono ridotti a cilindretti di 2 cm circa e venduti al chilo o in sacchetti di peso variabile, facilmente reperibili e a prezzi estremamente convenienti.
Il kit sanitario è un pacchetto di accessori idraulici correlabili alle stufe a pellet idro per produrre acqua calda domestica (cucina, doccia, bidet, lavandino ecc.).
Il kit sanitario necessita di un serbatoio di raccolta acqua, e prolungati tempi di accensione per mantenerla calda, a fronte di un risparmio rispetto alle tradizionali caldaie.
Il serbatoio può inoltre essere collegato ai pannelli solari per bilanciare il consumo di pellet.
Si definisce stufa a pellet un apparecchio (in acciaio o ceramica) preposto al riscaldamento degli spazi tramite l’uso dell’ecombustibile pellet.
Le stufe a pellet sono generalmente rettangolari, hanno un vetro trasparente anteriore e sono resistenti ad altissime temperature (oltre 500°).
Oltre a riscaldare spesso fungono da vero e proprio oggetto d’arredamento, specialmente nelle versioni deluxe.
Le caldaie a pellet sono molto più pesanti delle stufe, devono essere collocate in ambienti esterni e non hanno il vetro trasparente come le stufe a pellet.
Spesso devono essere abbinate a un serbatoio porta pellet da 150-200 kg per ridurre al minimo gli interventi.
Per il resto hanno funzionalità molto simili a quelle delle termostufe.
Quando si usano caldaie a pellet con combustibili solidi, il problema della condensa è aggravato dalle particelle di cenere presenti nei fumi di combustione. Tali particelle entrando in contatto con l’acqua di condensa e si aggrappano allo scambiatore provocando una diminuzione di rendimento della macchina e un peggioramento della combustione. Pertanto è sempre consigliabile installare la valvola anticondensa a prescindere dalla potenza della caldaia.
La lunghezza massima di una canalizzazione è, per tutti i modelli, di 5 metri. Ogni curva a 90° comporta la perdita di circa 90 cm. Solo il modello Elisa Ghost può supportare una canalizzazione superiore e spingersi fino a 7 metri.
Il Termoboiler è una caldaia a pellet ad alto rendimento. La differenza che segna il vantaggio competitivo a livello tecnologico è l’accumulo di acqua (circa 100 litri) integrato nella struttura. Questo permette di ottimizzare il funzionamento della caldaia per assicurare una maggiore flessibilità di installazione.
Le stufe a pellet idro hanno tutte le caratteristiche delle stufe a pellet standard con un vantaggio in più: permettono di scaldare le stanze in cui è presente un radiatore ad acqua calda.
Infatti la termostufa ha la possibilità di far passare al suo interno le tubazioni, che poi si collegano ai collettori dell’impianto di riscaldamento domestico.
Sono generalmente molto più potenti delle altre stufe pellet (possono arrivare anche a 33-34 kw) perché più vicine ai prodotti pensati per scaldare i condomini.
Una stufa a pellet ad aria può riscaldare solo l’ambiente in cui si trova, emanando calore dalla bocchetta di ventilazione frontale.
Una stufa a pellet ad aria canalizzata, invece, è dotata di bocchette supplementari nella parte anteriori che possono essere collegate a tubi e portare il calore in altre stanze, distanti circa 3-4 metri dalla macchina.
Per questo motivo è preferibile collocare le stufe ad aria canalizzate in stanze centrali.
Sì, senza nessuna eccezione. L'impianto di scarico fumi può essere creato ex novo oppure è possibile riadattare quello esistente (la canna fumaria di un vecchio camino, ad esempio). Naturalmente serve un parere tecnico per effettuare una stima dei lavori necessari.
San Marco si offre di valutare il processo di installazione della stufa a pellet, preoccupandosi di impostare i lavori in modo che siano il meno invasivi possibile. In ogni caso vende tutti gli accessori per l'impianto di evacuazione fumi (tubi, raccordi, terminali a cappello ecc.) inclusi quelli ornamentali per coprire i piccoli fori nel muro e restituire un'ambiente assolutamente gradevole all'occhio di chi lo vive.
Assolutamente no. Il pellet assorbe l’umidità dall’ambiente, inoltre le caldaie non sono omologate per essere esposte agli agenti atmosferici.