Clorinatore: come generare cloro per piscine dal sale
Ecco come trattare e pulire l’acqua della piscina tramite elettrolisi
Continuiamo il nostro approfondimento sul trattamento dell’acqua per piscine parlando di un ulteriore processo per la pulizia della stessa: l’elettrolisi del sale. Si tratta di un sistema automatico per la disinfezione dell’acqua che consente, tramite un clorinatore, appunto, di generare cloro in modo alternativo. Ovvero, chimicamente parlando, tramite la scissione della molecola di cloruro di sodio (il più comune sale da cucina) per ottenere acido ipocloroso (il vero e proprio agente disinfettante) e altri componenti come l’acido cloridrico e il cloro gas.
Ma per la disinfezione dell’acqua è meglio un prodotto chimico o un generatore di cloro? La risposta è abbastanza semplice: entrambi. Perché se è vero che con l’elettrolisi del sale si ottiene una produzione costante di acido ipocloroso, si tratta comunque di un livello non del tutto sufficiente a garantire una giusta pulizia dell’acqua. Dunque, quei trattamenti a base di dicloro e tricloro di cui abbiamo parlato, vanno sempre integrati, seppur in quantità ridotta, con il generatore di cloro.
Come funziona un generatore di cloro per piscine
- Affinchè il sistema funzioni, è necessario che nell’acqua della vasca sia presente una concentrazione di sale compresa fra 3 e 6 grammi per litro;
- Monitoriamo costantemente questa concentrazione, aggiungendo cloruro di sodio quando necessario, tramite una sofisticata centralina elettrica presente nella maggior parte dei clorinatori che segnalerà eventuali carenze.
- Il “lavoro sporco” lo fa poi il clorinatore o generatore di cloro, un apparecchio che presenta generalmente un contenitore contenente anodo e catodo che, una volta alimentati elettronicamente, vanno a creare un campo magnetico.
- L’acqua con il sale, passando attraverso questo campo, scinderà le proprie molecole e darà vita all’acido ipocloroso.
E il cloro è fatto. Semplice, no?
Tuttavia (e ci teniamo a ricordarlo), la produzione effettiva di acido ipocloroso, il famoso agente disinfettante di cui l’acqua della piscina ha tanto bisogno, è abbastanza basso, dati i valori ottimali di pH (fra 7,2 e 7,6). Quindi, sarà sempre necessario procedere con trattamenti chimici a base di cloro.
Inoltre, ciò che va sempre monitorato è anche il pH, visto che l’elettrolisi del sale tende ad aumentare questo valore, con conseguenti danni per la struttura della nostra piscine e, ancor peggio, per noi.
Pro e contro del clorinatore
Se volete sapere se acquistare o meno un clorinatore per la vostra piscina la risposta, solo in questo caso, è dipende: dipende dalle vostre esigenze, dalle dimensioni e dalla frequenza di utilizzo della piscina, dalla disponibilità economica.
Quello che noi di San Marco però possiamo fare per aiutarvi in questa scelta è fare una veloce ed efficace carrellata dei pro e dei contro di questi apparecchi.
Vantaggi
- Un generatore di cloro può durare, in media, dai 3 ai 5 anni, a seconda delle condizioni dell’acqua e del suo corretto utilizzo;
- La disinfezione e la pulizia dell’acqua, seppur di base, è continua;
- La concentrazione di cloro in acqua è minore;
- L’utilizzo di prodotti chimici si riduce;
- Il confort per i bagnanti è ottimale.
Svantaggi
- Per una buona salute dell’acqua della piscina, è necessario integrare la presenza di cloro con prodotti chimici e trattamenti shock;
- È necessario monitorare e regolare costantemente i valori di sale e, soprattutto, di pH;
- Il funzionamento e l’utilità del clorinatore potrebbe alterarsi in piscine molto grandi e molto utilizzate (come le piscine pubbliche);
- Il sale per il processo di elettrolisi va inserito direttamente nella vasca;
- La manutenzione dell’apparecchio, sia delle celle elettrolitiche che del sensore elettrico, deve essere meticolosa e continua.
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