Perché scegliere le stufe a pellet per il tuo riscaldamento domestico?

Scopriamo i vantaggi derivati dall'utilizzo del pellet 


La scelta di un sistema di riscaldamento ecocompatibile, oltre a essere dettata da una certa sensibilità ai temi dell’ambiente e del risparmio energetico ha sicuramente dei vantaggi in termini di costi. Il punto di forza delle stufe a pellet è dunque il combustibile, la cui resa riesce a giustificare le spese iniziali per l’acquisto e l’installazione del prodotto, che inizialmente potrebbero sembrare elevati. Nel nostro blog sulle Stufe a pellet abbiamo già spiegato perchè le stufe a pellet fanno risparmiare e offerto suggerimenti su come scegliere il miglior pellet. Oggi vogliamo approfondire l'argomento:

Riuscire a ridurre le spese in bolletta, anche di cifre considerevoli (in media tra 50 ed 100 euro) alletta chiunque sia perseguitato da gestori energetici pronti a proporti l'ennesima tariffa con annessa fregatura.

 

Quali sono i vantaggi derivati dall'utilizzo del pellet? Scopriamoli insieme:

  • Il materiale da cui viene prodotto: Il pellet viene prodotto da scarti di lavorazione di legname e truciolato, dunque il suo prezzo è alquanto basso;
  • Il modo in cui viene prodotto: gli scarti di legname vengono pressati e deumidificati, in modo da occupare spazi ridotti e migliorarne la combustione;
  • La facile reperibilità: la diffusione del prodotto e la sua compattezza ha portato a una distribuzione capillare sul territorio italiano. Oramai il pellet è venduto anche nei supermercati, il che ha portato a un ulteriore abbassamento dei prezzi.

 

La vasta scelta sul mercato da un lato è un fattore sicuramente positivo, dall’altro pone un però un altro problema: come riconoscere un pellet di qualità? 
 


Come riconoscere un pellet di qualità?

Può risultare abbastanza semplice riconoscere un pellet di scarsa qualità, mentre individuare del pellet qualitativamente superiore è sicuramente più complicato.

Dal punto di vista legislativo, l'assenza di certificazioni standard a livello nazionale consente ai  produttori di pellet di non avere obblighi. Per questo motivo non sono tenuti a dimostrare la qualità del pellet, ma sono in ogni caso tenuti ad indicarne provenienza e composizione in base alle norme in vigore.

La vendita del prodotto sfuso cosi come la sua distribuzione in confezioni che non riportino le indicazioni descritte è dunque assolutamente vietata. Per quanto riguarda i fattori più importanti da tenere in considerazione per la scelta di un pellet di qualità  troviamo dunque la quantità di segatura nel sacchetto e la presenza di ceneri nella composizione.

La segatura nel sacchetto è un chiaro indice di bassa qualità: un pellet che si sfalda troppo è stato prodotto con uno standard più basso, e dunque renderà meno una volta bruciato. Le ceneri, invece, vanno tenute in considerazione per la pulizia della stufa a pellet: più ceneri ci sono, più polveri verranno prodotte ed entreranno in circolo. Sarà dunque necessario fare attenzione ai cassetti di contenimento delle nostre stufe a pellet.

 
Diverse classi, Quale scegliere?

  • Classe A1: pellet di qualità maggiore. La percentuale media di ceneri dello 0,7%,
  • Classe A2: pellet di qualità media, con una percentuale di ceneri attorno all'1,5%,
  • Classe B:  pellet di qualità più basso, non indicato per l'uso domestico.  La percentuale massima di ceneri è del 3,5%,
     

Le tre classi si distinguono anche per il tipo di legname ammesso nella loro produzione. La classe A1 ammette solo tronchi, l'A2 tronchi ed alberi senza radici,  mentre la classe B ammette esclusivamente legname di foresta.

In nessun caso dovrà essere presente del legname trattato chimicamente: nel caso in cui ci si imbattesse in pellet che contenga scarti di legno verniciato o incollato, l’acquisto assolutamente sconsigliato in quanto potrebbe risultare dannoso.

Scritto da Gruppo San Marco

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