Come usare l’antialghe in piscina e perché è importante

Come usare l’antialghe in piscina? 

Guida completa per il trattamento antialghe in piscina


Le alghe sono tra i principali nemici dell’acqua delle piscine fuori terra. Possono presentarsi frequentemente e in diverse forme. Le più comuni sono le verdi e le nere; queste ultime le più difficili da eliminare. L’antialghe per piscina è un prodotto chimico fondamentale per conservare in perfette condizioni l’acqua della vasca.

Il motivo principale per cui le alghe si formano all’interno della piscina dipende dalla l’assenza o dalla parziale applicazione di un prodotto chimico igienizzante, come il cloro. Per cui il pH risulta particolarmente più alto. Ecco perché è importante lasciare in funzione la pompa e filtro.

I luoghi più comuni dove è possibile osservare la comparsa delle alghe sono: 

  • sotto la scaletta;
  • sui gradini;
  • in tutti gli angoli, pieghe e fessure della piscina.

Come usare l'antialghe in una piscina fuori terra?

Per quanto riguarda le modalità di utilizzo, prima di avviare il trattamento è necessario regolare il livello di pH, il quale deve essere compreso tra i 7.2 e i 7.6. Successivamente effettuare una clorazione d’urto, lasciare in funzione il filtro a sabbia per circa 2 o 3 giorni e infine aggiungere l’antialghe.

Si consiglia di effettuare un trattamento d’urto ogni inizio stagione e uno con minor entità nei periodi bisettimanali. Questo prodotto chimico, nelle piscine fuori terra viene versato all’interno dello skimmer, quando l’impianto è in funzione, o direttamente nell'acqua dopo averlo diluito in un recipiente. Una volta concluso il trattamento con l’antialghe, è importante non utilizzare la piscina almeno per un giorno.

Solo in seguito, si potrà procedere all’aspirazione delle alghe che compaiono in salita sullo specchio d’acqua, con un retino di superficie. Poi, sarà necessario controllare nuovamente il livello del pH della piscina, ed eventualmente regolarlo. Per utilizzare l’antialghe non è occorre alcuna competenza specifica, ma è opportuno attenersi sempre alle indicazioni riportate sull’etichetta del prodotto che scegliete.

 

 

 

 

Quante tipologie di alghe per piscine esistono?

All’interno della piscina possono comparire 3 diverse tipologie di alghe, per cui è importante conoscerne le caratteristiche per trattarle nel migliore dei modi.

Alghe verdi

Sono le alghe più comuni e più facili da eliminare. Tuttavia, si diffondono rapidamente, intorbidando l'acqua della piscina e provocando melma verde sulle superfici della stessa. Per rimuovere queste alghe occorre utilizzare anche l’aspiratore per piscine e in seguito filtrare l'acqua.

Alghe gialle

Le alghe gialle, dette anche brune o senape, sono una forma più rara delle precedenti e compaiono con climi più umidi. Simili a palline di polline o sabbia si aggrappano agli angoli ombrosi della piscina. Quest’alga, purtroppo, è resistente all’azione del cloro e dunque la rimozione comporta più cicli di spazzolatura delle superfici e un maggior trattamento con il cloro shok.

Alghe nere

Questa tipologia di alghe nere rappresenta in realtà un batterio. Le sue radici si depositano nelle superfici di cemento, rendendolo estremamente difficile da rimuovere del tutto. Per cui eliminare quest’alga richiede diversi cicli di pulizia profonda e se non accuratamente trattata, potrebbe ricrescere e ripresentarsi rapidamente.

Come prevenire la formazione di alghe all’interno della piscina?

Dopo avere descritto le caratteristiche del prodotto chimico antialghe e le diverse tipologie di alghe che si possono trovare all’interno della piscina, se non correttamente trattate, elenchiamo alcune regole da seguire per prevenire la loro formazione:

  • Controllare l'acqua una volta alla settimana, dopo i temporali o un uso intenso. Regolare il livello di alcalinità e cloro seconda delle necessità;
  • Utilizzare il cloro shock una volta alla settimana durante l'alta stagione;
  • Azionare la pompa del filtro a sabbia;
  • Pulire il filtro regolarmente.
Scritto da Gruppo San Marco

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