Come utilizzare, dosare e scegliere il cloro per pulire al meglio la propria piscina

Il cloro è un potente alleato per la pulizia e la salute della piscina. Adesso che l’estate è alle porte bisogna iniziare a prendersi cura della propria piscina. Usare il cloro correttamente è un ottimo modo per prepararsi alle belle giornate.

Scopriamo quindi come adoperare il cloro per piscina, quali sono le differenze tra granulare e in pastiglie, in modo da avere sempre la possibilità di godere al massimo della propria piscina.

Le differenze tra cloro shock e cloro lento

In natura, il cloro si presenta sotto forma di un gas verde diatomico, difatti il nome cloro deriva proprio da chloros, che significa "verde". Il gas cloro nella sua forma liquida o solida è un potente agente ossidante, sbiancante e disinfettante, motivo per cui si dimostra perfetto nell’azione di disinfezione di ambienti umidi o contenenti batteri.

Nell’utilizzo per la sanificazione delle piscine, il cloro si trova commercializzato come cloro shock o cloro lento, granulare, in pastiglie o liquido.

Il cloro shock è un dicloro con alto potere di clorazione e si trova in commercio normalmente nel formato liquido o nel formato granulare. Il cloro shock, usato per azioni d’urto di pulizia, contiene circa il 60% di cloro ed è in formato granulare.

Il cloro lento è detto anche tricloro e viene utilizzato soprattutto per la manutenzione nel corso della stagione. Esso contiene il 90% di cloro, ha tempi di scioglimento più lenti (circa due settimane) e può essere utilizzato anche in presenza di bagnanti.

 

Quando si usa il cloro shock e quando si usa il cloro lento

Le differenze sostanziali del cloro, lento o shock dipendono, oltre che dalla composizione del prodotto, anche dallo scopo che si vuole ottenere.

Il cloro lento, come si può facilmente intuire, è a rilascio graduale e continuativo. L’assorbimento del cloro lento nell’acqua della piscina è più lungo, garantendo una sanificazione costante e prolungata.

Può essere impiegato tranquillamente durante la stagione estiva, quando la piscina è attivamente usata dai bagnanti. Esso garantisce una pulizia profonda, mantenendo l’acqua priva di batteri e pulita. Il cloro lento è ideale per la manutenzione e pulizia costante della piscina.

Il cloro shock, al contrario, ha un indice di assorbimento molto rapido e si usa per la disinfezione straordinaria della piscina dopo eventi particolari, come piogge abbondanti o dopo una festa in piscina, ad esempio.

Utilizzare il cloro shock alla riapertura delle piscine è particolarmente indicato e consigliato, poiché permette di dare una pulizia profonda e rapida alla piscina prima del suo utilizzo frequente. Inoltre, la clorazione shock è consigliata anche alla chiusura della stagione di utilizzo della piscina, proprio per lasciare in piscina un ambiente il più possibile sanificato.

La clorazione d’urto: cos'è e come effettuarla

Adoperando il cloro choc si può effettuare la clorazione d’urto o trattamento shock, procedimento di igienizzazione profonda e immediata della piscina fuori terra o interrata.

Questo trattamento rimuove efficacemente particelle organiche fastidiose, eliminando il colore verdastro delle acque, rendendo definitivamente limpida e pulita la piscina. Per fare una clorazione d’urto, bisogna innanzitutto controllare il valore del pH prima di eseguire la clorazione shock: il pH dev’essere inferiore a 7,6, ma non più basso. 

Per non danneggiare il liner, il cloro shock non va versato direttamente in piscina ma di disciolto prima in una bacinella da 20 litri circa. Dopodiché si può versare il contenuto attentamente in piscina, attivando la filtrazione ed evitando schizzi.

Corretti dosaggi del cloro shock e del cloro lento

In generale, è consigliabile effettuare sempre il trattamento di pulizia e disinfezione di sera, sia per l’assenza dei bagnanti, sia per poterlo lasciare in azione dalle 6 alle 8 ore, con il gruppo filtrante in ricircolo. Per quanto riguarda il corretto dosaggio del cloro e capire quanto cloro usare in piscina, bisogna seguire le indicazioni specifiche di prodotto, valutando la densità del prodotto in rapporto alla dimensione della piscina.

Per il cloro lento in pastiglie, mediamente ogni tavoletta da 200 grammi può trattare 15 metri cubi di acqua ogni 7 giorni. Quindi, con una piscina da 5 metri circolare alta 1.20 metri è sufficiente una tavoletta da 200 grammi ogni settimana per un trattamento di cloro lento efficace.

Per il cloro choc ad azione rapida, consigliamo di usare 150 gr di prodotto per ogni 10 m3 d’acqua, avendo cura di disciogliere prima il prodotto in bacinella e di azionare la valvola selettrice del filtro a sabbia in modalità ricircolo, per distribuire correttamente il prodotto, una volta versato il prodotto in vasca.

Perché il cloro shock è granulare e quello lento è in pastiglie?

Le differenze tra tipi di cloro implicano anche differenze nel modo in cui il prodotto si presenta. Difatti, da un lato abbiamo il cloro choc, tipicamente granulare, mentre quello lento è in pastiglia. Perché?

La risposta dipende dal tipo di funzione che il prodotto deve assolvere. Il cloro granulare si scioglie molto rapidamente, svolgendo l’immediata azione di trattamento d sanificazione d’urto che il cloro choc è chiamato a svolgere.

Il cloro in pastiglia o tricoloro presenta una lenta solubilità, stimata intorno ai 15 giorni, che assicura nel tempo il corretto mantenimento dei valori di cloro dopo un efficace trattamento d’urto.

In teoria, il cloro lento, in pastiglia, può essere inserito direttamente nello skimmer della piscina: azione che sconsigliamo poiché si tratta comunque di un prodotto dal potere corrosivo. L’ideale è infatti usarlo tramite dei dosatori galleggianti per pastiglie, che dosano correttamente il rilascio della pastiglia in piscina, oltre che preservare lo skimmer.

L'inserimento delle pastiglie di cloro nello skimmer è una cattiva abitudine e comunque comporterà un costo maggiore di prodotti chimici per la manutenzione poiché il prodotto rilasciato passera prima dal serbatoio di filtrazione per rientrare poi in piscina...ma quante parti restano bloccate nella sabbia del filtro?

Esistono trattamenti diversi al cloro?

Per chi fosse allergico al cloro, esistono dei prodotti alternativi ad esso per la pulizia della piscina. 
I più efficaci prodotti per la pulizia e disinfezione delle piscine alternativi al cloro sono il bromo e l’ossigeno attivo.

Entrambi prodotti per la depurazione delle acque, l’ossigeno come il bromo non rischiano di irritare pelle, occhi o cuoio capelluto.

L'ossigeno attivo è totalmente inodore ed è consigliato per disinfettare l'acqua da batteri, funghi ed impurità. Il bromuro è un agente chimico che si scioglie molto bene in acqua e nei solventi organici, dal forte effetto candeggiante. Sia il bromo che l’ossigeno sono disponibili in formato pastiglia o granulare, e possono anche essere usati congiuntamente al cloro - laddove non ci siano problemi di allergia.

Cloro multiazione. Quando si utilizza e quali differenze ha rispetto agli altri tipi

Per la pulizia ordinaria delle piscine esistono anche i cloro multiazione. Il cloro triplex ha un’azione antialghe e flocculante, è adatto alla disinfezione ordinaria della piscina solo in determinati periodi dell’anno (primavera e inizio o tarda estate) perché queste pastiglie di cloro perdono la propria efficacia con le temperature più elevate.

A luglio, per esempio, con oltre 30 gradi, usare solo una pastiglia di cloro 3 azioni non sarebbe corretto, perché l’elemento chimico è depotenziato e quindi non otterremo lo stesso effetto disinfettante.

Inoltre, per la pulizia ordinaria, è possibile usare anche il cloro 4 azioni, cloro in pastiglie contenente antialghe e flocculante, per un'igienizzazione profonda ed accurata contro virus e batteri, o il cloro 5 azioni, il quale contiene anche l’anti calcare e il cattura metalli, ideale per eliminare il colore marroncino delle acque in piscina che si verifica quando si depositano in vasca dei residui ferrosi.

Il trattamento di pulizia della piscina: quanto tempo prima con quali tipi di cloro, differenze per piscine

cloro-lento-cloro-choc-differenze-dosaggiAttivare e riaprire la piscina al momento giusto è quasi altrettanto importante quanto la sua ordinaria pulizia. Il periodo tra Marzo e Aprile è sicuramente il momento migliore per riattivare la piscina dopo l’inverno.

La prima cosa che consigliamo di fare è di cominciare con un trattamento d’urto. Il primo prodotto da usare sarà sicuramente il cloro choc (o dicloro al 56%), cloro granulare che va a sterilizzare ogni componente della piscina.

Fondamentale, per il corretto uso dei prodotti chimici per la pulizia della piscina, è avere un pool tester, che verifica il valore del pH in piscina. Il Pool Tester è un kit completo per l'analisi accurata di pH e cloro nell'acqua: ricordiamo che per ottenere l’efficacia igienizzante desiderata, il valore del pH delle acque dev’essere tra 7,2 e 7,6 e la concentrazione di cloro in acqua deve essere compresa tra 1 e 2 ppm. In base ai risultati forniti dal pool tester, ci si può quindi regolare con i dovuti aggiustamenti tramite i prodotti chimici adeguati.

Dopo aver verificato il pH delle acque e aver eseguito il primo trattamento d’urto mediante cloro choc, si può procedere con l’utilizzo del cloro in pastiglie, che consigliamo di usare sempre tramite dosatore galleggiante per l'equilibrata distribuzione del prodotto.

Durante la stagione, si può proseguire con l’uso del cloro lento in pastiglie, intervallandolo la pulizia con bromo o ossigeno attivo. Importante ricordarsi di svolgere i trattamenti di clorazione d’urto dopo aver fatto un uso più massivo della piscina (bagno con più persone o pioggie), per concludere la stagione con un finale trattamento di cloro choc, in modo da chiudere la stagione con un ambiente il più possibile pulito e disinfettato.

Scritto da Gruppo San Marco

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