Fattura elettronica per Pubblica Amministrazione: regole e modalità in 5 punti

Fattura Elettronica per PA in 5 punti essenziali

Tutto quello che c'è da sapere sulla fatturazione digitale: regole e modalità in 5 punti essenziali

Come esplicita il sito dell’Agenzia delle Entrate, la Finanziaria del 2008 ha stabilito che la fatturazione e i pagamenti nei confronti delle amministrazioni dello stato (PA) debba avvenire esclusivamente in formato elettronico. Già dal 6 giugno di quest’anno tutte le aziende che hanno rapporti commerciali con le PA sono obbligati a emettere tali fatture verso ministeri, agenzie fiscali ed Enti di Previdenza e dal 31 Marzo 2015 anche verso tutti gli altri enti pubblici, anche locali.

Un importante e decisivo passo verso la digitalizzazione pubblica che mira a snellire gli ingombranti e datati processi burocratici, ad assicurare la tracciabilità dei pagamenti, a semplificare molte procedure e a risparmiare il consumo di carta. In particolare il risparmio previsto per le PA è di 17 euro a fattura, all’incirca un miliardo l’anno; 600 milioni annui è invece la cifra risparmiata dalle imprese, che spenderanno da 25 a 65 euro in meno per ogni processo d’ordine (ordine-consegna-pagamento).

Non male se consideriamo che, secondo l’Osservatorio di Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano, sono oltre 10 milioni le fatture che verranno emesse e, di questa cifra, 2 milioni circa sono PMI.

Senza girare troppo attorno a numeri e decreti, vediamo in 5 punti essenziali quelli che sono i passi e le regole da seguire per questa nuova procedura:

1) Generazione la fattura in formato XML.

Dal sito governativo dedicato esclusivamente a questa nuova metodologia di fatturazione, si dovrà scaricare il file XML contenente tutti i campi necessari richiesti dalla nuova normativa.

2) Firmare digitalmente la fattura

Sarà obbligatorio applicare una firma univoca e facilmente identificabile.

3) Inviare la fattura al SDI

La nuova procedura, infatti, prevede la presenza di un nuovo intermediario che si chiama Sistema Di Interscambio (SDI) e che si frappone nel rapporto fornitori-PA.

4) Ricezione e controllo da parte del SDI

Il ruolo di questo nuovo attore sarà quello di ricevere ed effettuare un controllo formale dello stato della fattura digitale, inviando un feedback sull’esito dell’intera procedura.

5) Conservare la fattura elettronica

Sarà d’obbligo anche la conservazione sostitutiva della fattura digitale entro 15 giorni dall’emissione e non su semplice hardisk, interno o esterno. La legge afferma che la conservazione deve avvenire nella medesima forma con cui è stata trasmessa, ovvero in formato elettronico.

 

Per concludere, possiamo sicuramente dire che questo punto all’ordine dell’Agenda Digitale Italiana rappresenta una svolta decisiva che finalmente rende sicuri e velocizza i tempi di pagamento delle PA.

 

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